E' facile incontrarle dalle parti del parco di Yoyogi, e non importa se Halloween è appena passato o di là da venire. Sono le cattive ragazze, le dark lady di Tokyo. In due parole: Gothic Lolita.
Calze a rete, velette, guanti di pizzo, abiti tutti frappe e merletti in stile vittoriano, ombrellini parasole, croci e al collo e scarpe o stivali rigorosamente con le zeppe.
Una nuova categoria di gals, decisamente meno solare, che si ispira al punk, al metal e allo stile Kikasa, carismatico bassista del gruppo Due le Quarz o a quello di Mana, chitarrista dei Malice Mizer; entrambi hanno scelto un look femminile e d'altri tempi.
C'è da dire che i metallari giapponesi non sono immuni nemmeno al fascino e alla fama degli occidentali e più scalcinati Metallica, Manowar, Carcass e via dicendo.
Un mix di stili, quello delle Gothic Lolita, che evoca immagini di ragazze kawaii in tenuta da Cady Candy, ma con una prevalenza di nero tale da far pensare a pallide, novelle vampire assetate di... sguardi. Difficile, in effetti, che passino inosservate! Anche perché, non essendo le giapponesi porsperose come le donne europee, si giocano il tutto per tutto puntando sul fascino innocente di un look kawaii, carino e infantile, piuttosto che su giarrettiere e scollature fetish, coprendo il corpo, piuttosto che spogliandolo, e dipingendolo con trucchi che prevedono una pelle diafana, impallidita da ciprie chiarissime che contrastano col nero delle matite e degli ombretti, più raramente delle labbra.
Il boom del pendente a croce, tuttavia, risale al 1996, e non ha alcuna ragione religiosa: allora lo portavano al collo le modelle europee durante le sfilate, e la nuova tendenza piacque ai giapponesi esclusivamente per ragioni estetiche, donando luminosità al viso. Inizialmente lo si poteva acquistare solo nelle gioiellerie, ma di questi tempi i ciondoli a croce si possono trovare facilmente anche nei magazzini come Setan o nei numerosi negozi specializzati in look gotico. Il quale look prevede anche una versione meno dark e più bamboleggiante, tutto trine, frappe color pastello o rosso acceso e boccoli da damina di porcellana... di sicuro - e sconcertante - effetto.
L'acquisto di Gothic & Lolita Bible si consiglia a chi fosse interessato ad approfondire l'argomento e a rifarsi gli occhi con tutta una serie di accessori che una dark lady in Italia faticherebbe davvero a trovare. collarini di pizzo, gonnelle di tulle con motivi di teschi, macabri biscottini decorati con ragnatele glassate (idea ampiamente riciclabille per le vostre feste di Halloween), e naturalmente unghie finte decorate con angeli, croci, rose su fondo nero, applicazioni di piume e pizzi, o addirittura dotate di piercing.
Infine, naturalmente... scarpe, scarpe, scarpe, vere protagoniste dell'universo gal, sia essa gotica o meno: con le zeppe altissime, borchie e nastri di raso e rose applicate.
Per chi può permettersi un look più raffinato e meno infantile, se vogliamo più vicino al concetto occidentale (e tetro) di gotico, non mancano gli atelier specializzati e le firme tra cui scegliere.
No, niente Dior, niente Chanel, niente AlbaRosa, ma h.NAOTO, alce auaa o Atelier Pierrot, che realizzano abiti e accessori che sembrano ispirasi direttamente alle streghe così come intese in occidente: gonne lunghe strappate ad arte, code e strascichi, corsetti borchiati o ricchi di lacci e merletti, ma anche calzoni con zip e catene da metallari D.O.C.!
Ancora una volta le generazioni più giovani giocano con gli eccessi, sfidando i benpensanti.
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